011 1947 6470

Torino, frena il mercato immobiliare: - 3,4% di compravendita nei primi sei mesi del 2023 (e - 41% per la prima casa).

27/10/2023 - Immobiliare

Continua il trend negativo del mercato del mattone torinese. Nei primi sei mesi del 2023 si è registrato, infatti, un calo del 3,4% delle compravendite rispetto allo stesso periodo del 2022 (-8,7% dato nazionale). In particolare è il settore della prima casa a subire un vero e proprio crollo, registrando un -41%, mentre il saldo è positivo per l’acquisto delle seconde case, con un +5,3%. A rivelarlo è il Consiglio Nazionale del Notariato, sulla base delle rilevazioni effettuate attraverso i Dati statistici Notarili (DSN). I mutui per l’acquisto della casa sono diminuiti del 31,5% rispetto ai primi sei mesi del 2022.  

È chiaro che l’aumento dei tassi di interesse ha portato le persone ad utilizzare maggiormente i propri capitali rispetto a forme di finanziamento, se non a rinunciare. In calo, di conseguenza, anche il numero delle persone fisiche che hanno contratto un mutuo (-32,5%), con una riduzione del 30% della fascia di età 18-35, -32,5% per la fascia 36-45 e -36.61% per la fascia 46-55. La riduzione del capitale erogato è pari al 36%, e si deve soprattutto alla fascia tra i 200mila euro a 250mila euro (-52,65%). 

«I dati più rilevanti che si traggono dal report, oltre alla discesa generalizzata delle compravendite e dei mutui – sottolinea Maurizio Gallo-Orsi, presidente del Consiglio notarile di Torino e Pinerolo - sono sostanzialmente due: il calo delle vendite del nuovo, che ovviamente sconta prezzi più alti, e il crollo verticale dei mutui sia sulle prime che sulle seconde case, ben maggiore del calo delle compravendite. Sono segnali preoccupanti: da un lato per quanto riguarda l’occupazione nelle imprese edili, dall’altro perché sta venendo a mancare la leva del credito, fondamentale per la ripresa del mercato, che però patisce il rialzo dei tassi”. Lo studio, che analizza il volume generale delle transazioni immobiliari, si è concentrato su 9 grandi città italiane. E facendo un paragone tra quelle del nord, il capoluogo piemontese (-3,4%), è quello che in realtà ha patito di meno. Soffrono maggiormente Firenze (-10,3%), Milano (-8,4%), Bologna (-4,6%) e Verona (-3,7%).